CITTÀ
Cinque curiosità che forse non sai sull'Opera House di Sydney
Il teatro dell'Opera di Sydney rappresenta una delle più significative architetture realizzate nel XX secolo e tale da essere, a tutti gli effetti, una icona non solo per la città di Sydney, in cui sorge, quanto per l'Australia stessa.
Situata nella baia di Sydney, attira a se ogni anno centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. L'acustica all'interno dell'edificio, nonostante la bellezza della costruzione in se, è stata spesso criticata fino a richiedere, addirittura, lo spostamento dell'opera in una nuova sede, più adatta allo scopo.
A livello visuale comunque, anche grazie ai giochi di luci e colori che spesso si possono ammirare sulle sue pareti esterne, rimane un capolavoro pieno di curiosità e storia, soprattutto sulla sua costruzione.
Cinque cose poco note sull'Opera House di Sydney
Il teatro dell'Opera di Sydney rappresenta una delle più significative architetture realizzate nel XX secolo e tale da essere, a tutti gli effetti, una icona non solo per la città di Sydney, in cui sorge, quanto per l'Australia stessa. Situata nella baia di Sydney, attira a se ogni anno centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. L'acustica all'interno dell'edificio, nonostante la bellezza della costruzione in se, è stata spesso criticata fino a richiedere, addirittura, lo spostamento dell'opera in una nuova sede, più adatta allo scopo. A livello visuale comunque, anche grazie ai giochi di luci e colori che spesso si possono ammirare sulle sue pareti esterne, rimane un capolavoro pieno di curiosità e storia, soprattutto sulla sua costruzione.
Le critiche sull'acustica
L'acustica della struttura, e specialmente quella del teatro dell'opera, è stata spesso criticata per la pessima qualità del suolo. Addirittura ancora oggi continuano ad arrivare richieste per una ristrutturazione degli spazi, per del restyling che vorrebbero lo spostamento del teatro dell'opera alla sala concerto, più grande e più adatta acusticamente, con conseguente spostamento della Sydney Symphony Orchestra in una nuova sala.
La temperatura interna è regolata...dalla baia
La temperatura all’interno della struttura è mantenuta stabile grazie all’utilizzo dell’acqua della baia. L’acqua viene infatti pompata attraverso 35km di tubature e la circolazione è sufficiente per fornire energia per mantenere il riscaldamento e l’aria condizionata dell’edificio.
La prima esibizione non è quella che si pensa
La prima esibizione non fu quella del Voïna i mir (Guerra e pace) di Sergei Prokofiev del 28 settembre 1973 (venne inaugurato ufficialmente dalla regina Elisabetta II solo il 20 ottobre 1973). Fu invece Paul Robeson la prima persona a esibirsi all’Opera House quando, nel 1960, si arrampicò sull’impalcatura e cantò Ol’ Man River ai lavoratori in pausa pranzo.
L'ispirazione per i gusci sferici dell'esterno
Anche se la maggior parte delle persone ritene che l'architetto Jørn Utzon, autore del progetto, abbia preso ispirazione dalle vele delle barche australiane che passavano per la baia, la realtà è molto più deludente. Pare infatti che l’artista si sia rifatto semplicemente a degli spicchi d’arancia per la progettazione del teatro.
Un budget più che decuplicato per il progetto
Inizialmente, per la costruzione dell'Opera House, erano stati stanziati sette milioni di dollari. Alla fine, nel 1973, a progetto concluso, i soldi spesi per l'intera costruzione erano pari a 102 milioni di dollari (col cambio odierno sarebbero circa 900 milioni). Questo a causa delle difficoltà costruttive del mastodontico edificio, che richiese 14 anni per il completamento invece dei quattro previsti, e ben 10.000 lavoratori.